PIANO JUNKER

1. OGGETTO: Si attua attraverso l'utilizzo di fondi pubblici europei, volti a generare nuovi investimenti per una cifra di almeno 315 miliardi di euro nel periodo 2015 - 2017. Le azioni sono: Rilanciare nuovi investimenti privati agendo principalmente tramite Banca Europea degli Investimenti (BEI) e le banche pubbliche nazionali, con il supporto di banche private, attraverso la creazione di un nuovo Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici ( FEIS); Canalizzare gli investimenti pubblico - privati verso l'economia reale, al fine di creare nuovi posti di lavoro e stimolare la crescita europea; Creare in Europa un ambiente favorevole agli investimenti tramite una serie di iniziative strategiche.

2. BENEFICIARI: Imprese di varie dimensioni tra cui PMI fino a 250 e mid - cap (fino a 3 . 000 addetti), incluse special purpose vehicles o project companies e Aziende di pubblici servizi; Enti pubblici; Banche di promozione nazionale (NPB) o altri istituti di credito che erogano prestiti intermediati; Piattaforme di investimento su misura; Fondi e altre forme di veicoli di investimento collettivo.

3. COSA FINANZIA: Il focus sarà su alcuni settori chiave per l’economia europea quali: Infrastrutture strategiche, tra cui digitale, trasporti ed energia; Formazione, ricerca, sviluppo e innovazione; Espansione delle energie rinnovabili ed efficienza delle risorse; Supporto per le piccole imprese e le aziende Midcap. Un secondo obiettivo del “Piano Juncker” è quello di incidere direttamente sull’economia reale dell’area europea. L’azione cerca dunque di favorire nuove oppurtunità per gli Investitori Istituzuinali nell'UE e nel resto del mondo, i Promotori di Progetti, Piccole e Medie Imprese.

4. SCADENZA:

            

Il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS)

Uno dei pilastri su cui si fonda il Piano Juncker è il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS): la Commissione Europea ha messo a disposizione del Gruppo Banca Europea degli Investimenti (BEI) 26 miliardi di euro di garanzia a fronte dei quali la BEI ha mobilitato 7,5 miliardi di euro di risorse proprie per un importo complessivo di 33,5 miliardi di euro.

La garanzia accordata dall’UE tramite il FEIS fa sì che la BEI possa finanziare progetti a più alto rischio rispetto a quanto farebbe normalmente, riducendo così la difficoltà per gli investimenti privati più rischiosi di ottenere credito e creando addizionalità di investimenti.

Si tratta quindi di uno strumento di garanzia, e non di un contributo a fondo perduto, che consente al Gruppo BEI di avviare più rapidamente i progetti e assumere maggiori rischi all’atto dell’investimento negli stessi.

I beneficiari del FEIS seguono le stesse procedure in vigore per un prestito BEI tradizionale o per i prestiti intermediati da un partner della BEI.

 

Chi può richiedere un intervento del FEIS

Imprese di tutte le dimensioni   

Aziende di servizi   

Entità del settore pubblico

 

Requisiti per usufruire del FEIS

  • I progetti idonei devono avere le seguenti caratteristiche:   
  • Sostenibilità economica e tecnica;   
  • Partecipazione agli obiettivi UE (crescita sostenibile e occupazione);   
  • Maturità bancaria;   
  • Profilo di rischio superiore a quello "normalmente" assunto dal Gruppo BEI e con un valore proporzionato al rischio assunto.

 

Come presentare la domanda

Le grandi aziende nel campo delle infrastrutture e innovazione del settore pubblico o privato possono chiedere un prestito tramite la Banca europea per gli investimenti presentando una descrizione del progetto con il relativo piano finanziario (per ulteriori dettagli: Application Documents).

Per progetti il cui costo totale è inferiore a 25 milioni di euro, la BEI mette a disposizione linee di credito per il tramite di intermediari finanziari nazionali. I soggetti interessati ai finanziamenti BEI per progetti con costo totale inferiore a 25 milioni di euro devono rivolgersi direttamente agli intermediari finanziari presentando una descrizione del progetto con il relativo piano finanziario. La decisione di prestito per i prestiti della BEI tramite linee di credito rimane in capo all'intermediario finanziario (EIF financial intermediaries).

Con riferimento a quanto sopra riportato, non è prevista alcuna azione da parte delle Regioni.


        


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